15
VOLTS up to 40 AMPS
by: August Hoecker, W8MIA
A Reprint by Permission of
antenneX Online Magazine
http://www.antennex.com
Se
siete radioamatori, SWL (Short Wave Listner) o se solamente interessati in
qualche modo al campo delle comunicazioni, prima o poi avrete bisogno di un
alimentatore stabilizzato da 12 a 15 volt di alta potenza. Potrebbe essere
necessario nel momento in cui si decide di togliere il trasmettitore dall’auto
per usarlo a casa durante l’inverno e quindi si ha bisogno di un alimentatore
capace di supportarne il carico. O magari nella stazione che è stata
predisposta al funzionamento con una serie di batterie di backup e si ha la
necessità di ricaricarle in minor tempo nell’eventualità di un prossimo
black-out. Qualunque sia la ragione per utilizzare un alimentatore con una
corrente di uscita da 25 a 40 AMP questa idea potrebbe essere quella giusta. Se
ci si è interessati al costo di qualche alimentatore, si sarà
notato che questo può variare dai 200 ai 300 euro (anche di più). Qui
viene presentato il modo in cui è possibile ridurre questo costo di un fattore
10!
Progettare
un alimentatore da 15 volt o meno, con una corrente di lavoro come quella
ipotizzata in questo articolo non è roba da poco, è necessaria una tecnologia
elevata. Se si è nuovi come radioamatori o si ha la necessità di disporre di
un sistema di ricarica ad alta potenza, questo progetto relativamente semplice
non dovrebbe preoccupare dal punto di vista tecnico né, tanto meno, da quello
economico.
La
prima cosa da fare è visitare un
magazzino di surplus o, meglio, un laboratorio di “riparazione personal
computer” che siano in grado di vendere dei pezzi usati. Più precisamente dei
vecchi cabinet dotati di alimentatore. Servono
TRE alimentatori usati ma funzionanti! E’ possibile trovarli anche
nelle nostre fiere. Il costo orientativo dovrebbe essere di circa 5 euro
l’uno.
Nella
descrizione che segue, ho utilizzato tre alimentatori come quelli nella Photo-1.
Normalmente l’acquisto di questi pezzi potrebbe comportare la necessità di
portarsi via anche l’intero cabinet - poco
male – uno lo potremo usare per contenere l’oggetto finito.
Può
valer la pena spendere alcuni minuti, per coloro che non hanno esperienza in
fatto di alimentatori, per introdurre alcuni concetti di carattere generale
senza approfondire i dettagli. Gli alimentatori cui mi riferisco sono racchiusi
in contenitori di circa 13 x 15 x 18
cm (ma anche più piccoli!) che contengono anche la ventola di raffreddamento,
il fusibile, l’interruttore (interno o esterno) e la presa di alimentazione
secondo lo standard americano. Tali alimentatori forniscono potenze variabili
tra i 135 ed oltre 300 watt. Questa indicazione indica la potenza totale in
uscita dell’alimentatore. Si dovranno cercare
degli alimentatori con potenza non inferiore ai 200 watt: più sono
potenti…meglio è!
Questi
oggetti, normalmente, forniscono quattro tensioni di uscita +12 V, -12 V, +5 V e
–5 V. I voltaggi negativi forniscono circa 1 ampere (ma anche meno…) e non
sono di alcun aiuto in questo progetto. Potete ignorarli. La tensione di +12V
fornisce una corrente variabile tra 7 A e 14 A. L’uscita a +5 V ha la
possibilità di raggiungere una corrente compresa tra 20 e 40 ampere in funzione
della potenza dell’alimentatore impiegato.
Le
unità usate per il mio alimentatore sono state costruite a Taiwan dalla
“KPI” e dispongono di una potenza di 250 watt. Il +12 V dispone di una
corrente di 10 A e il +5 V arriva a 25 A! Queste due uscite caricate alla loro
piena capacità si avvicinano all’intera potenza messa a disposizione
dall’alimentatore: 245W. Come detto, per i nostri scopi verranno usate le
uscite +5V e +12V e dovremo sottostare ad alcune limitazioni nel loro utilizzo
per la realizzazione dell’alimentatore.
Un
punto molto importante da chiarire è che questo tipo di alimentatori sono di
tipo “switching” e non di tipo lineare come qualcuno di noi potrebbe
supporre. Ci sono molti vantaggi nell’impiegare gli alimentatori switching
rispetto ai lineari. Principalmente gli switching sono più efficienti e
scaldano di meno. D’altra parte ci sono alcuni aspetti su cui fare attenzione
o comunque conoscere quando si utilizzano questo tipo di alimentatori.
La
prima cosa che si nota è l’etichetta CAUTION.
Gli alimentatori switching funzionano con una tensione di alimentazione
alternata di 240 VAC, che viene rettificata ed utilizzata per caricare dei
condensatori che si trovano ad operare a tensioni
variabili tra +250V e +400V. Queste alte tensioni rappresentano seri
pericoli per fulminazioni o shock letali e devono essere prese tutte le
precauzioni possibili se decidete di aprire il coperchio di protezione
dell’alimentatore per metterci le mani dentro! Se decidete di farlo scaricate
sempre i condensatori. Sempre!
Uno
svantaggio degli alimentatori switching, in particolare sui vecchi tipi, è che
richiedono un carico minimo per poter funzionare. Questo carico può essere di 2
A o 4 A per il +5 V e da circa zero
a 2 A per l’uscita a +12 V. Molti
alimentatori richiedono il carico a vuoto solo sull’alimentazione di +12 V.
Questo potrebbe rappresentare un problema a seconda dell’utilizzo che
intendete farne. Un semplice trucco potrebbe essere quello di inserire in
parallelo all’uscita dei +5V una resistenza da 1 o 2 ohm da 25 W. Anche se
questo comporta uno spreco che può arrivare a 25W di potenza, vi permetterà di
avere una uscita stabile e ben regolata di +5 V e
di +12 V. E’ comunque possibile individuare un corretto valore di
resistenza nel momento in cui realizzate il progetto. In funzione
dell’alimentatore usato, potrebbe essere necessario utilizzare una resistenza
anche sulla tensione di +12 V. Questo è l’inconveniente. Ma non dovrebbe
essere un grosso problema. I due miei ricevitori GE nel mio rack sono alimentati
da un bus a +12 V che fornisce l’alimentazione e funziona in questa maniera.
Senza
la resistenza di carico, all’accensione del sistema ( “power on”),
l’alimentazione potrebbe non essere disponibile.
A
questo punto avete tre opzioni per utilizzare le uscite di alimentazione.
Prima,
se il vostro carico richiede una tensione di +12 V o inferiore, potete collegare
il vostro apparato tra il filo nero ed il filo giallo che arrivano al connettore
a quattro poli di tipo Molex. Per apparati che richiedono potenza più alta è
possibile collegare in parallelo tutti i cavi neri e fare lo stesso con i cavi
gialli per minimizzare le cadute di tensione. Tutti i cavi dello stesso colore
forniscono lo stesso voltaggio. Tutti i cavi neri sono a massa comune o sono il
punto di riferimento per tutti i voltaggi. Parleremo meglio di questa
“massa” più avanti.
La
seconda possibilità nell’utilizzo di questo alimentatore a basso costo
consiste nel collegare in serie le uscite a +5 V dei singoli alimentatori.
Questo fornirà una tensione di circa +15 V a 25 A o comunque alla massima
corrente che viene fornita dall’alimentatore che avete acquistato. Se i +15 V
sono troppi per le vostre necessità, ci sono ulteriori due possibilità. Una
soluzione semplice consiste nel collegare uno o due diodi da 50 A in serie
all’uscita da +15 V. Questo ridurrà la tensione di uscita a +14.3 V o +13.6 V
rispettivamente. Questo, oltretutto, fornirà una protezione
tra l’alimentatore e le eventuali batterie in ricarica. Da +13.6 V a
+13.8 V è anche un eccellente valore di tensione per mantenere bene in carica
delle batterie ermetiche senza sovraccaricarle. Un altro metodo
è quello di “smanettare” all’interno di ciascun alimentatore sul
trimmer di regolazione del +5 V. Molti alimentatori dispongono anche di una
regolazione del +12 V. Ancora: fate molta attenzione
quando aprite gli alimentatori. Soprattutto se l’oggetto è alimentato!
Trovate il trimmer di regolazione e regolate l’uscita tra +4 V e +4.5 V su
ciascun alimentatore in modo da ottenere un’uscita secondo le vostre necessità.
L’ultima
opzione consiste nell’utilizzare entrambe le possibilità precedentemente
esposte. Eccetto per la connessione della massa comune (cavi neri) ciascun
alimentatore è indipendente e isolato dagli altri. Come esempio: io alimento i
miei due trasmettitori principali utilizzando la corrente fornita dalla serie
delle alimentazioni a 5 volt. Alimento ciascun ricevitore in modo indipendente
con le uscite a 12 volt di due alimentatori e uso la terza alimentazione a 12
volt per altri ricevitori che uso come monitor.
Anche
se possono poche esserci variazioni da parte di alcuni costruttori, la codifica
standard di questi alimentatori per PC è quella riportata in tabella.
Colore
|
Tensione
|
Note
|
ROSSO
|
+5
V |
Tutti
i cavi rossi vanno insieme |
GIALLO
|
+12
V |
Tutti
i cavi gialli vanno insieme |
BIANCO
|
-5
V |
Non
usato |
BLU
|
-12
V |
Non
usato |
NERO
|
Massa
comune |
Tutti
i cavi neri vanno insieme |
ARANCIO
|
+5
V segnale(°) |
Cavo
di Power Good, va collegato al +5 V. |
(°)Nota:
Molti alimentatori hanno un cavo arancio che fornisce un segnale di “Power
Good” verso l’alimentatore stesso. Collegate questo cavo all’uscita del +5
V. Non tutti gli alimentatori hanno questa caratteristica. Quelli che ne
dispongono non forniranno alcuna uscita di tensione se non avvertono una
tensione di +5 V su questa linea.
Gli
alimentatori switching hanno alcune caratteristiche specifiche. Fra queste c’è
l’abilità del “Power Share” ovvero la facoltà di condividere la potenza
tra più alimentazioni. Questo vuol dire che se il +5 V può fornire 25 A
come dato di targa, in effetti si potrà disporre di maggiore corrente in uscita
se il +12 V è caricato in modo minore rispetto alle sue possibilità.
Ovviamente non è possibile spingersi troppo oltre i dati di targa a causa dei
limiti imposti dalla componentistica impiegata all’interno
dell’alimentatore. Comunque in molti alimentatori c’è un ampio margine di
manovra.
Se
un alimentatore switching è sovraccaricato o cortocircuitato, si spegne. La sua
tensione in uscita scende a zero. Non tentate di diminuire il ripple
dell’uscita di alimentazione aggiungendo filtri capacitivi di grande
dimensioni ai terminali d’uscita. Questo produrrebbe l’effetto indesiderato
di mandare in protezione l’alimentatore al momento dell’accensione.
Aggiungere condensatori di grande capacità all’uscita di un alimentatore
switching avrà come effetto solo l’aggiunta di un problema quando non è
necessario!
Suggerimento:
se state utilizzando più di un alimentatore, (tre in serie nel nostro caso)
collegate tutti gli ingressi primari insieme in modo che
tutti gli alimentatori vengano accesi contemporaneamente. Assicuratevi
inoltre, che l’alimentazione primaria del vostro nuovo alimentatore non sia
sovraccaricata da altri apparati. Una volta acceso l’alimentatore qui
descritto ci sarà un assorbimento di circa 1100 watt in caso di carico massimo.
Un’ultima
precauzione. Molti alimentatori collegano insieme tutti i cavi “neri”, massa
comune, alla terra (terzo cavo di alimentazione – normalmente giallo/verde).
Se questo è quello che vi capita con gli alimentatori che avete a disposizione
dovete aprire l’alimentatore ed interrompere ogni collegamento tra lo chassis
ed il comune delle alimentazioni in modo che queste risultino floating. Questa
operazione deve essere fatta SOLO sul secondo e terzo alimentatore! Il primo
deve rimanere con il cavo comune di riferimento collegato alla terra.
Se
state considerando l’idea di connettere le tre alimentazioni da +12 V insieme
(in parallelo) è NECESSARIO isolare ciascuna alimentazione positiva con un
diodo prima della connessione in parallelo. Questo, ovviamente, porterà la
tensione d’uscita a +11.3 V. E’
possibile compensare questa perdita su quei alimentatori dotati di trimmer di
regolazione intervenendo opportunamente per recuperare la tensione caduta ai
capi del diodo.
Come
alternativa all’impiego di alimentatori PC standard, sono disponibili in
commercio molti tipi di alimentatori open frame ad un prezzo accettabile.
Ricordate, fate ATTENZIONE quando mettete le mani
all’interno di alimentatori switching. Anche se le loro tensioni di uscita non
sono pericolose è come avere “Una Tigre in Gabbia con
Denti Affilati”!