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ANNI 90   


L'avevo riposto tra la carta per gli appunti dopo aver deciso una volta per tutte di disfarmene; parlo di un vecchio quaderno dove scrivevo, a matita, pensieri, poesie, frasi che ricreavano nella mia mente alcune atmosfere, paesaggi reali o immaginari, fantasie.
Nonostante questo, il tempo e' stato clemente. Dopo piu' di dieci anni questo quaderno e' riapparso ancora  li;
quasi tutte le pagine sono andate perse, molte frasi sono illeggibili.
Alcuni avvenimenti mi hanno fatto sentire il bisogno di ricordare quegli anni e allora ho deciso di salvare quello che ne rimaneva, trascrivendolo al pc

 

..odor di fumo invernale (1994)

 

 

 

SENZA NOME

Atmosfere ideali,
sgranate e poco nitide
mi appaiono negli occhi della mente,
mi piacciono, mi attraggono,
ma sono lontane e irragiungibili

(ottobre 1994)

 

 

 

 

L’ORA BLU

E' l'ora.
Gia il sole si attarda stanco nell'empirea dimora
e va scomparendo lentamente  tra i cirri nell'orizzonte lontano,
dietro  un antico rudere di campagna.
Ora le ombre sono lunghissime
ed il cielo sembra misteriosamente piu' vicino alla terra.
In breve e' la notte, ed e' subito quiete.
E’ questo l’attimo piu’ incantevole della mia giornata.
Cosi gli spazi si aprono ed il tempo svanisce:
tutto e' evanescente.....e' l'infinito! 
(1994)

 

 

 

FELICITA’

Nel fuoco di un tramonto 
che divampa all’orizzonte
e lontano, dietro un monte
si dissolve e se ne va
Ecco la felicita!

(1994?)

 

 

SEPARAZIONE

Incombeva un cupo cader 
d'uggioso piovasco invernale,
ma era maggio.. 
(1994)

 

 

 

 

il bianco e' piu' grande del nero
come il nulla e' piu' grande di cio che c'e'

(da una folgorazione pomeridiana durante lo studio di filosofia -1995)

 

 

 

 

 

 

FELICE MALINCONIA

Era un grigio Venerdi di maggio,
insolitamente autunnale, triste, deprimente,
oppresso da una spessa coltre d'uniformi nubi malinconiche.
Una leggerissima pioggia cadeva giu’ monotonamente,
battendomi sul capo e sulle mani e, stranamente,diffondeva
in me un sottilissimo piacere,quasi una vecchia nostalgia.
Quel giorno mi avviai molto in ritardo,spinto da una strana sensazione,
cosi' mi ritrovai solo con i miei pensieri e le mie preoccupazioni.
Aspettavo li fermo alla fermata dell’autobus;
migliaia di fragili emozioni mi attraversarono in poco tempo;
sono quelle emozioni che non si possono capire, ma solo provare:stavo male!
Tuttavia questo star male mi procurava una eterea felicita',sottilissima,sfuggevole;
ad un tratto qualcosa fece scattare in me un vecchio ricordo....
(continua...)

(mai piu' continuato e non ricordo di cosa si trattasse)
( maggio 1995)

 

 

 

 

SENZA NOME

Di tempo ne e’ passato,
molte cose sono cambiate (purtroppo!)
altre (sicuramente) cambieranno.
quello che consideravo un ciclico
avvicendarsi di stagioni e di situazioni
si e’ invece mostrata una lunga discesa senza fine.
(e sempre piu’ perdo il controllo su di me)
Cosi ora non faccio altro che lasciarmi trasportare
Dove? Non so!
Per quanto tempo?
fin quando non avro’ un nuovo ideale
(1995?)

 

 

 

 

Un cupo tramonto ed una pallida alba
cambiarono la mia vita
(1995?)

 

 

 

 

 

 

 Frasi incomplete; dovevano essere la base di alcune "poesie" (vabbe..non esageriamo)  


CIELO ESTIVO

Lassu si erge il remoto mausoleo
dove tuttosembra/echeggia (di un canto di ) pace e tranquillita’
(di una calda tranquillita’ / riposante silenzio / placida quiete/calma)

La mi rivolgo dove muto il cosmo appare (a noi mortali)
aspettando (qualche risposta)


Brilla d’immensi mondi in espansione

(brillando/brillano immensi mondi in espansione



LA NOTTE

calda stasi
Evanescente e’ la notte


La notte e’ fresca e limpida
ed alto si.....
vibrante di stelle/trapuntato di stelle
E volgo lo sguardo

Dolce e calma e’ la citta di notte
Dorme la metropoli ricoperta di quiete

Un notturno pennuto volteggia
e selene domina di lassu’ (osserva di lassu)
come un laghetto d’acqua montana
l’urlo d’immensi mondi in espansione

La notte e’ fresca e limpida quassu’
e naufrago mi sperdo
in questo aere profondo ed evanescente

e come naufrago mi smarrisco(confondo/svanisco/dissolvo)

 in questo aere profondo ed evanescente

la luce all’orizzonte sfuma
(ndr: dopo 10 anni ho trovato una frase simile nella canzone di De Andre
”da quale orizzonte sfumasse la luce”)

 

Su case, su tetti,sui prati offuscati dai nembi

 

Scende ogni volta (come sempre) monotona, la pioggia

 

Cupa e monotona scende la pioggia

Sui vecchi muri di muschi impregnati

 

 

   

73 de iz7ath, Talino Tribuzio

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