(Cambio di titolo in corso d'opera)
Rasśa: diario di viaggio insolito (il diario..non il viaggio)
Lupo o gentleman?
La prima tappa e' andata.
Mi piacerebbe passare a vedere il cavaliere di Madara (un maestoso cavaliere scolpito nella roccia, patrimonio
Unesco, a pochi chilometri da Shumen) ma continuo a ripetermi che questo e' solo un trasferimento:
niente divagazioni !
poi devo essere a Chisinau per raggiungere il monastero di Orheiul Veci con T. prima del tramonto.
La giornata nasce plumbea e la pioggia non tarda a cogliermi per le 'stardine secondarie (non e' un errore di battitura)
che ho deciso di intraprendere.
Quando decido di indossare l'antipioggia e' ovviamente troppo tardi perche' sono fradicio.
Ma vabbe', uscira' pure un sole a scaldarmi: cocciuto, testardo e ottimista, ecco quello che sono.
Eppure la prima e unica legge universale dell'antipioggia mi e' ben nota:
"alla prima goccia, fermati e indossa l'antipioggia"
Se ti va male (e in realta' ti va bene) e non piove, avrai perso solo cinque
minuti, uno per indossarlo e quattro per rimetterlo a
posto (ma di solito lo si accartoccia nella prima sacca libera);
se ti va bene (e cioe' va male e piove) sei a posto!
La strada migliore per Mosca
..non e' certo quella che ho scelto;
ma ci sono andato vicino.
avevo tracciato a tavolino la via piu' breve attraverso la Bulgaria (partendo da
Igoumenitsa);
da Trigono (Ormenio border station - Grecia) il primo paese bulgaro e' Svilengrad con la strada 55 fino a poco dopo
Mladinovo, poi la 76 per divenire 7 e poi 48 nei pressi di Gradets;
diventa la 4 dopo Omurtag fino a Shumen.
Ma in particolare mi riferisco a quella di oggi, strada 7 da Shumen a Silistra,che si rivela essere un preludio di
strade Ucraine, quel tipo di strada che avevo gia assaporato nel nord ovest della Romania qualche anno fa:
un patchwork di rapezze di asfalto che in Ucraina ribattezzero' strada "ta-ta-taan"
La strada migliore invece e' quella che percorrero' al rientro e scorre poco piu a
ovest, partendo sempre da Svilengrad (A3, poi 554 fino a nova Zagora dove diventa
55; poi 5 da Veliko Tarnovo fino a Ruse, in Romania,poi Bucarest e A2,
poi 22 a Slobozia).
Con quest'ultima, credo, sia possibile arrivare a Chisinau (1600km) o Odessa partendo da Igoumenitsa in una sola giornata.
A Silistra, in Romania, cessa la pioggia e mi imbarco su una chiatta oltre il Danubio;
dopodiche' la strada scivola scorrevole lasciando alle mie spalle interminabili campi di girasole
che, a furia di guardarlo,
alla fine, lo hanno fatto uscire, il sole!
Ho sbagliato obiettivo!
La passione per la fotografia e' sempre stata un'altalena nella mia vita;
a volte l'ho messa da parte per decenni, per poi rispolverarla nei momenti piu' tristezza.
Perche'?
Sotto l'effetto del dolore (inteso come tormento dell'animo) si e' piu' ricettivi verso cio'
che ci circonda, o piu' semplicemente si ha piu' necessita' di buttare fuori quel caos di emozioni che ci portiamo dentro;
e un'immagine e' la maniera piu' immediata, poi e' quasi un'alternativa al pensare o, forse,e' un altro modo di pensare;
che poi l'uomo ha fin dagli albori avuto la necessita' di fare, di "produrre" qualcosa che,
guardandola, gli ricordasse se stesso e la sua indole; quadri, sculture, musiche e persino i
prodotti industriali sono tutti il frutto della stessa necessita'.
Almeno a me succede cosi: quando costruisco qualcosa di cui vado fiero sto li a fissarmelo, se scrivo qualcosa di bello
mi piace leggerlo e rileggerlo, se faccio una bella foto la rivedo spesso.
Sono partito con un 55-300mm per la mia reflex;
Sapevo di andare incontro ad una "piattura" infinita, piana, e sentivo la necessita' di dare maggiore attenzione alle
persone;
ma ai primi scatti..che delusione!
Non riuscivo a vedere oltre: encefalogramma piatto, nessun pensiero a sgorgare da un gioco di
luci, non un sequenziale domino di idee.
Ho rimpianto il mio zoom 18-270, versatilissimo per viaggiare,specialente in
moto.
Da questo istante la mia reflex cessa di essere una camera oscura carceriera di emozioni e trepidazioni e diventa
un antipatico oggetto inutile da preservare, per di piu' pesante e ingombrante!
Lo so, la colpa non e' dell'obiettivo, il problema sono io: va tutto troppo bene!
Accidenti! Ero convinto che in Romania circolasse l'euro, e invece no!
Finanza: materia oscura!
perche' i 250E che avevo in Grecia, convertiti in Lev bulgari prima e Leu rumeni
poi, adesso,
convertendoli in leu moldavi si sono ridotti a pochi spiccioli?
Mah, un giorno incomincero' a portare i conti!
Moldova
http://www.youtube.com/watch?v=yAnhYwIflqM
L'ingresso in Moldova da Chaul e' agevole: c'e' solo da pagare una tassa di pochi euro in base alla cilindrata
del veicolo, in un piccolo ufficio bancario annesso.
I doganieri mi danno l'impressione di essere professionali e amichevoli.
Subito la geografia cambia:
dalla piatta Romania del "delta Dunarei" si passa in un territorio collinare ricco di alberi da frutta;
di tanto in tanto sulla strada si aprono piccoli villaggi e fuori ad ogni abitazione sono in bella mostra
cesti di frutti o ortaggi;
le strade pullulano di carretti ma poche sono le auto.
La Moldova ha la fama di essere il paese piu' povero dell'Europa;
il territorio e' prevalentemente collinare e coltivabile, la gente vive in case monofamiliari in
villaggi, dedicandosi all'agricoltura, in proprio;
in ogni caso, potra' sempre mangiare!
Se un evento catastrofico accadesse in un paese ricco, dedito all'industria,sarebbe la fame,il caos!
Per questa ragione per esempio l'Armenia risenti' poco della crisi dopo l'indipendenza.
Per il vecchio sistema sovietico di pianificazione infatti, forniva agli altri soviet
manufatti industriali in cambio di materiali grezzi e di energia.
Con l'indipendenza, venendo meno le materie prime, l'intera economia si blocco' e gli armeni
andarono avanti proprio grazie ad una agricoltura di piccola scala.
E chi lo sa, magari gli antichi generali romani forse l'avevano gia 'capito, per preferire,alla fine della loro carriera,
ritirarsi dalla vita sociale per dedicarsi ai campi!
Al liceo mi hanno fatto studiare che l'agricoltura e' ed e' stata il pilastro delle grandi civilta':
senza una solida economia agricola non si e' mai andati da nessuna parte;
e cosa succede invece oggi?
Che spesso il prezzo del raccolto non supera le spese vive e quindi i trattori rivangano interi raccolti senza neppure
raccoglierlo.
Ma la cosa spaventosa e' che ci stiamo abituando a questa mentalita': la
accettiamo!
Nel 351 a.c. il politico ateniese Demostene scrisse una serie di orazioni che avevano come scopo esortare gli
ateniesi ad opporsi alle mire espansionistiche di Filippo II di Macedonia.
Da allora col termine filippica si intende una violenta invettiva contro qualcuno o qualcosa;
Filippica n.1
Mi irrita: la mentalita' del monetizzare ad oltranza, quella cultura calvinista-americana che vuol far coincidere la vita
col lavoro, imbellettandola di buoni propositi, positivismi, falsi fondamenti
morali: l'uomo lavora perche' "adda' campa' "
la finanza che prende il posto dell'industria: perche' si perde il contatto con
la realta', si smette di tribolare con la fisica per giocare con la matematica
pura.
L'accorgermi, dopo aver fatto la spesa al supermercato, che il 40% del volume e' fatto di
scatole, plastica e confezioni che
vanno subito nel cestino;
l'acquistare un televisore o un elettrodomestico senza piu' averne lo schema elettrico: allora ufficializziamo il fatto
che siamo degli supidi, eh?
la mentalita' "pay-per-view" che ormai dilaga anche nel sociale: se vuoi una cosa la devi pagare, se vuoi curarti devi pagare
ma allora che si pagano a fare le tasse?
Tanto vale datemi la possibilita' di stendere un filo spinato intorno a casa mia e farmi una regno autonomo!
La strada non e' niente male e i villaggi che si susseguono dipingono un atmosfera rilassata;
pure le cicogne hanno scelto questi luoghi per nidificare..c'e' da fidarsi!
L'andatura e' quindi intorpidita, complice la bella giornata;
solo il gps fa le bizze.
Global position System:note pratiche
GPS si, Gps no?
l'ho messo da parte per anni perche', come tutte le altre cose, era diventato un bene di consumo da usare e gettare;
potenzialmente capace di fare tutto ma ora questa opzione non era abilitata in un modello, quell'altra c'era in un altro
che pero' non ti permetteva di fare un'altra cosa ancora: stupide logiche di un mercato che considera i suoi prodotti
non secondo una logica di praticita' ( questo gps risolvera' i problemi di chi lo compra?) ma su altre logiche a me
incomprensibili (vendere!);
Poi pero' ho scoperto che con i Garmin di vecchia data e' possibile ancora farci tutto, molto di piu' che con gli
ultimi ritrovati tecnologici.
Cosi ho rispolverato i buoni vecchi Street Pilot III e il Quest che si trovano a poco piu' di 50E usati per scoprire
che fanno esattamente quello che voglio,grazie all'ausilio di alcuni software.
- Mapsource e' il programma di Garmin per gestire i suoi gps,se ne potrebbe fare a meno ma visto che c'e...
- Con Google Earth posso esplorare ogni angolo remoto della terra, creare i miei itinerari, i miei waypoint
e salvarli in un file .KML.
- Dopodiche' apro il file con Gpsbabel e lo converto in formato garmin Mapsource .GDB lasciando tutte le opzione da default;
-A questo punto con WinGDB3 apro il file .GDB appena creato, seleziono l'opzione 23 (Converte le tracce in rotte con punti
intermedi invisibili),salvo il file sempre in formato .GDB e lo converto.
avro' a questo punto un file di rotta, questo vuol dire che caricandolo nel mio GPS, pur non avendo alcuna mappa
installata, il gps mi indichera' metro dopo metro la strada da fare, avvisandomi di svoltare a destra o sinistra ecc.
Si vabbe', ma e' quello che fanno tutti i gps oggi,si obiettera'!
Certo,se esiste cartografia per quella zona e se sono state acquistate le mappe;
Ma nei paesi per i quali non esiste cartografia o la copertura non e' al 100% o per fuoristrada ? Una manna!
Se poi si aggiunge che per Garmin si trovano parecchie mappe gratuite caricabili ..
(esiste una maniera semplice per installare la world map garmin sui gps,basta fare una ricerca su internet per scoprire come)
Nel caso del Quest I si ha la limitazione di 500 punti per rotta, il che significa che una rotta preparata a
casa sara' sufficiente per 1-2 giorni (se dettagliata); con un pc e' possibile caricarle giorno dopo giorno.
Con lo street pilot III questa limitazione viene meno, sia per il maggior numero di punti per rotta sia
perche' e' possibile pure sostituire la cartuccia di memoria.
Non buttate i vecchi GPS, sono piu' funzionali e utili di quelli odierni.
Mr magoo si ferma a fotografare la raccolta del tabacco e gli casca la moto!
Chisinau parte prima - proemio
A Chisinau (kisciniu', pronunciato alla maniera dei russi), pur avendo memorizzato la via per la casa di T. sul Gps
mi ritrovo un bel divieto e senso unico che mi obbliga ad improvvisare slalom per il centro della capitale;
strade strette e traffico infernale, risultato: un ora e mezza per raggiungere la via cercata.
Ma il Moldavo che lingua e'?
E' rumeno! La moldova e' sempre stata una regione della Romania (infatti la parte orientale della
Romania si
chiama Moldavia), solo che dopo l'indipendenza l'elite politica (per la maggior
parte russi) ha cercato di diffondere
la mentalita' di una Moldova storicamente diversa dalla Rmania, per evitare che questa vi si riunificasse.
Signorina T.
La prima volta che mandai una mail a T. per chiederle se potesse fornirmi informazioni su Orhei Veci
la sua risposta fu telegrafica:
"Ok, ma devi portarmi con te".
"Va bene"-dissi io- "ma procurati un casco", rompendo con appena dieci parole il ghiaccio e stabilendo una "sympatheia"
immediata nonostante i 1600 chilometri a separarci.
Quando arrivo a casa sua lei e' gia pronta col casco in mano e salta sulla moto in maniera atletica e tenendo il baricentro
sulla moto (e si, il primo giudizio viene proprio da come qualcuno sale sulla moto).
Viaggiamo per una trentina di chilometri verso nord poi imbocchiamo una stradina secondaria scorrendo tra valli coltivate
puntellate da villaggi agresti riflessi in immobili laghetti .
La vista del monastero col sole tardo prossimo al tramonto riscalda gli animi e T. mi racconta che l'ultima volta
che e' venuta qui lei era ancora una bambina accompagnata dai genitori.
Il suo papa' era un ingegnere minerario russo, venuto qui con la sua compagnia mineraria e da allora non e' piu' andato via.
T. e' una ragazza interessante, una di poche parole ma che risplende di un suo equilibrio interno (che non ho ancora
ben compreso se si tratta di serenita' allo stato puro oppure un "nascondere la polvere sotto al tappeto")
E' nata e vissuta in Moldova, ha nazionalita' e passaporto moldavo ma si definisce russa;
condizione questa per me abbastanza strana ma che sembra essere abbastanza consueta in questo ex-soviet.
T. insegna yoga e si ciba principalmente di frutta fresca e te perche', dice, solo da qualcosa di fresco e vitale
puo' venire altra vita.
Non le ho visto mai bere neppure acqua!
Unica eccezione alla sua dieta..il cioccolato;
ma a vederla trasuda saluta da tutto il corpo....e che corpo!
Ha un'aria a meta' strada tra la ragazzina ingenua e la donna vissuta, d'altra parte un divorzio alle spalle qualcosa
ti insegna.
La strada asfaltata finisce e rimangono pochi centinaia di metri da percorrere su una strada sterrata che scorre
sulla dorsale della collina;:
Le dico se vuole rischiare di salire con la moto (sperando dica di no!) e lei,
imperturbabile, mi dice laconica: "decidi tu"
lasciandomi basito;
"Stay closed, please" le dico e lei subito si fa stretta stretta abbracciandomi: coraggio o incoscenza?
Evito, grazie al cielo, la figura di merda giungendo incolume ai piedi del monastero.
Dopo la visita al monastero ci riposiamo e lei tira fuori qualcosa da mangiare per me;
Sembrera' ai piu' banale, ma in questo atteggiamento delle ragazze, il preparare da mangiare, c'e' qualcosa
di atavico e ancestrale: volete far sentire utile la vostra ragazza? fatele preparare da mangiare per voi, va bene
anche se acquista due panini al supermercato;
deve essere retaggio ormai scolpito nel DNA da quando, nella preistoria, la sua funzione principale era badare alla famiglia sfamandola.
In modalita' "Tramonto ON" riprendiamo la via per Chisinau passando, prima di giungere alla modalita' "buio on",
per un indefinito stato di anomia che potrebbe essere solamente descritto con le sue nuances di gradazioni di colori,
dal rosso al viola poi blu fino alla desaturazione completa, quasi una modella in sfilata che non fa in tempo a indossare un abito che deve subito toglierlo per un altro e
che, per mancanza di tempo, nella sua passerella, ha gia sfoggiato tutta la collezione.
Nel laghetto intravisto prima ondulano al ritmo di flebili brezze le tremule luci del villaggio poco distante
sulla collina, prima spento nel suo grigiore sotto la luce del sole,ora vivo e acceso grazie alle calde luci dei focolari
domenstici.
A casa di T. la serata scivola leggera chiacchierando, lei prova pure di cucinarmi dei ravioli, operazione che le riesce
proprio male; e chiacchieriamo:
"..We're three: me,my syster and my brother"- dico io nel corso del discorso - " three is the perfect number"
- aggiungo sorridente e lei replica subito laconica :"like you" rubandomi con maestria un brevissimo spazio nello spartito
del mio discorso, ed io proseguo ingenuo senza capire;
ma alla successiva pausa avvertii uno strano micrometrico cigolio nella testa, il rumore di un cubo di Rubik che in poche
veloci mosse aveva cambiato la disposizione e il colore dei miei pensieri, mescolandoli in un nuovo senso...
Il lupo, presente in ognuno di noi, si sentii autorizzato a venir fuori,
nonostante fosse ben legato e con la museruola ma
lo soffocai grazie al determinato pensiero di andare in Transnistria l'indomani;
e ripetetti: niente divagazioni!
Ma qualcosa era cambiato e la mia attenzione non fu piu' rapita dal colore del
soffitto, dalle architetture dei casermoni
di stampo sovietico, dagli elettrodomestici presenti o dal cibo nel frigo ma aihme' cominciai a osservare la sua biancheria
stesa ad asciugare, le sue forme, le sue gambe perfette o i suoi seni tondeggianti che mi spiavano continuamente sotto
la sua vestaglia grigia
"NO,no,no...domani devo svegliarmi presto per andare in Transnistria..transnistria,transnistria...e provai con incerte mosse
a risistemare i lati del mio cubo di Rubik che pero' si ritrovo' ancor di piu' scombussolato!
Operavo in multi-tasking, mentre parlavo di cosa non so neanche io ma la mia testa era altrove, e pure T.
forse non mi
stava a sentire, appoggiata alla porta del balcone, mangiando uva e osservandomi in maniera acuta mentre il sole le scolpiva da dietro
la silhouette.
L'unica cosa che riuscii a fare per tentare di uscire dall'impasse fu tirare fuori la reflex e farle una foto, sentendomi
pero' un perfetto idiota.
Dal lupo della steppa di Herman Hesse:
"..Cosi' era anche il lupo della steppa.
Infatti tutti coloro che prendevano a volergli bene vedevano soltanto uno dei suoi lati.
Certuni lo amavano come uomo gentile,savio e singolare e rimanevano atterriti e delusi quando scoprivano in lui
improvvisamente il lupo.
E non potevano fare a meno di scoprirlo, perche' Harry,come tutti gli esseri, voleva essere amato tutto intero e non
poteva quindi nascondere o negare il lupo di fronte a coloro al cui affetto teneva particolarmente.
Ma c'erano altri che amavano in lui precisamente il lupo,quella sua liberta' selvatica ed indomita,
il pericolo e la forza,e costoro erano poi a loro volta delusi e dolenti quando il lupo cattivo rivelava a un tratto
anche l'uomo,quando si struggeva dalla nostalgia di bonta' e tenerezza e voleva ascoltare Mozart,
leggere poesie e nutrire ideali di umanita'."
Ma almeno, magra consolazione, mi guadagnai, per questa volta, l'appellativo di "gentleman".