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MOTI APPARENTI
Come sappiamo tutti i corpi appartenenti al sistema solare, oltre a girare su se stessi, compiono anche un moto di rivoluzione attorno al Sole descrivendo delle orbite ellittiche.

Anche la Terra a sua volta compie due analoghi movimenti che influenzano l'osservazione di tutti gli altri oggetti celesti. Le traiettorie di questi, appariranno allora in maniera diversa dagli effettivi moti di rivoluzione. Pertanto gli spostamenti celesti, del Sole, dei pianeti e di ogni altro corpo planetario verranno definiti "
moti apparenti".

Il piu' semplice di essi è il percorso diurno del Sole lungo l'eclittica (la proiezione nel cielo del piano orbitale della Terra) che, spostandosi quotidianamente di poco meno di un grado, completa il giro in un anno solare.

Allo stesso modo il nostro pianeta avanza, nel corso del suo moto orbitale, dello stesso angolo, proiettando dunque l'astro maggiore progressivamente lungo tutta l'intersezione dell'eclittica con la sfera celeste.

Le cose tuttavia si complicano quando si considerano i pianeti. Questi infatti, a differenza delle stelle, variano continuamente le loro posizioni e le loro coordinate astronomiche in maniera tanto piu' marcata quanto piu' sono vicini a noi. Mercurio e Venere, ad esempio, si muovono molto piu' velocemente che non Plutone.

Per rintracciarli allora bisogna ricorrere alle
effemeridi, degli speciali elenchi che riportano dettagliatamente le coordinate astronomiche in relazione alle date desiderate, in particolar modo per i tre pianeti piu' lontani, Urano, Nettuno e Plutone, non nettamente distinguibili ed osservabili ad occhio nudo.

Comunque, per convenzione, si assume che un pianeta si muove, rispetto alle stelle, da Ovest verso Est di "
moto diretto", anche se vi sono dei momenti in cui appare invertire la rotta, per effetto della combinazione fra il proprio moto di rivoluzione e quello della Terra, spostandosi perciò in senso contrario, di "moto retrogrado", 




e disegnando dunque delle traiettorie celesti simili a delle curve che spesso si chiudono in anelli.

A causa dei rispettivi moti orbitali, anche i pianeti mostrano le "fasi" al pari del nostro satellite naturale. Infatti, osservandoli dalla superficie terrestre essi variano la loro posizione rispetto alla luce solare risultando illuminati in maniera diversa.

Il fenomeno è comunque quasi esclusivo dei pianeti inferiori che similmente alla Luna mostrano porzioni del proprio disco apparente che progressivamente vengono illuminati dalla luce solare passando da una fase nulla, quando sono in congiunzione inferiore, ad una completa quando appaiono al di là del Sole in congiunzione superiore.

A causa però della contemporanea presenza della stella, la fase totale non è mai visibile, restando invece osservabili quelle fasi parziali quando il pianeta dista dall'astro maggiore di una certa distanza angolare.

Tutti gli altri pianeti invece, essendo le loro orbite esterne alla nostra, mostreranno sempre l'emisfero illuminato, variando di poco la percentuale interessata ed assumendo un curioso aspetto definito "gibboso".

Mercurio 
Venere 
Marte 
Giove  
Saturno 
Urano 
Nettuno
Plutone 
Configurazioni_planetarie


                                    
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