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stabilità con il transverter DEMI 1296-28 MHz |
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vista dell'oscillatore locale |
collegamento del nuovo oscillatore locale |
punto di misura della frequenza a 1268 MHz |
La
mia costruzione è stata pubblicata su:
Radio Rivista -
giugno 2006
premessa
Mi attirava però l'idea del transverter, per poterlo usare da
casa, dalla stazione fissa.
Cogliendo l'occasione di un collega che si trovava a lavorare negli Stati Uniti
mi feci comprare il kit del transverter della Down East Microwave 1296 - 28 MHz.
Seguendo passo dopo passo il manuale di montaggio nel giro di qualche giorno lo
assemblai, lo provai a banco ed infine, con molta emozione, la prova della verità
in aria (ovviamente durante un contest!).
Con l'ascolto di una stazione che chiamava
(IQ1AO) pensai "in ricezione almeno funziona!"
Io risposi velocemente, IQ1AO mi passò i rapporti, poi velocemente passai i
miei.
I questo breve frangente di tempo mi accorsi però che quando io passai in
ricezione, il mio corrispondente era spostato leggermente di frequenza. Nel mio
passaggio successivo, come di prassi passai le condizioni di lavoro, e quando
passai in ricezione quasi non ascoltavo più il mio corrispondente, talmente mi
ero spostato di frequenza!
Feci altri QSO con altri OM, però l’instabilità in frequenza da parte mia
ormai era evidente e anche molto fastidiosa. Solo dopo un po' di tempo che
l'apparecchiatura era accesa era possibile effettuare QSO senza slittamento di
frequenza.
A questo punto non rimaneva che controllare la frequenza del quarzo
dell’oscillatore locale.
Il quarzo oscilla ad una frequenza di 181.143 MHz che successivamente viene
moltiplicata x 7 ottenendo così 1268 MHz che sommati ai 28 MHz della IF si
ottiene 1296 MHz.
Misurando la frequenza dell’oscillatore locale con un frequenzimetro notai
subito una variazione di qualche decina di Hz, nel tempo, della frequenza del
quarzo che moltiplicati x 7 risultavano di qualche centinaio di Hz! Tutto questo
è dovuto al fatto che il transverter scalda moltissimo e ad un paio di
centimetri dal quarzo c’e’ pure un regolatore di tensione a 9 volt che scalda
tantissimo!
A ben poco è servito saldare sul contenitore del quarzo il termistore PTC
fornito con il kit e consigliato dal costruttore.
la cura
A questo punto,
o si lascia tutto com’è ricordandosi di accendere il transverter un bel po’
di tempo prima di usarlo, oppure costruire un oscillatore locale separato.
La mia scelta è caduta su questo secondo punto.
il nuovo
Oscillatore Locale
Lo schema
elettrico è in fig. 1. I condensatori e le resistenze sono rigorosamente SMD
dimensione 1206. Il nuovo circuito ha bisogno di una sua alimentazione a 9 Volt
fornita dal regolatore di tensione 7809.
I due transistor 2N5179 hanno un quarto terminale (schermo) che non è stato
disegnato sullo schema che però in realtà deve essere collegato a massa.
Per stabilizzare ulteriormente la frequenza del quarzo ho usato un riscaldatore
per quarzi tipo QH40A.
Questo riscaldatore serve per portare alla temperatura di 41°C il quarzo.
Questo dispositivo è costituito da un minuscolo circuito elettronico su
allumina dove verrà appoggiato il quarzo da riscaldare e fissato con guaina
termorestringente (fornita), il circuito stampato in allumina permette un
notevole trasferimento di calore dal riscaldatore al quarzo. La precisione in
temperatura ottenuta sarà di circa +/- 0.1°C
collaudo
ed installazione del nuovo Oscillatore Locale
Collegare all’uscita un carico da 50 ohm. Se si dispone di un oscilloscopio
che visualizza fino a 200 MHz collegarlo. Inoltre è fondamentale avere in
uscita un frequenzimetro di sicura affidabilità. Alimentare il tutto a 9 Volt.
Inizialmente la corrente assorbita si aggira sui 120-130 mA che dopo qualche
decina di secondi scende a circa 70-80 mA. Questo significa che il riscaldatore
del quarzo inizialmente fa il suo dovere.
Portare il compensatore a circa metà corsa. Se il quarzo non dovesse oscillare
allargare o stringere leggermente le spire: in questo modo il quarzo deve
arrivare ad oscillare a 181.143 MHz circa. Se ciò non dovesse succedere
ricontrollare il tutto, sicuramente è stato commesso un errore.
Dissaldare, a questo punto, tutti i componenti del vecchio oscillatore locale
rimasti sul transverter (i due transistor per toglierli c’e’ da smontare
anche il coperchio inferiore: per non complicarmi troppo le cose io li ho
lasciati). Pulire poi bene tutta la zona con trielina e collegare l’uscita del
nuovo oscillatore locale all’ingresso di IC1 (ERA3) tramite il cavetto in
teflon RG316 (vedi Foto 5).
A questo punto, per avere la massima precisione di lettura, occorre misurare la
frequenza in ingresso del mixer IC4 lato LO. In questo punto si dovranno leggere 1268.000.000
MHz (1296-28).
Per effettuare questa misura prendiamo del filo di rame di circa 1 mm ricoperto
in plastica, facciamo una spira di circa 8-10 mm di diametro e colleghiamola al
cavetto di lettura del frequenzimetro. Questa operazione serve per prelevare
induttivamente una parte del segnale dell’oscillatore locare e mandarlo al
frequenzimetro, senza un collegamento diretto con i circuiti del transverter.
Appoggiamo la nostra spira sullo stampato del transverter vicino al mixer IC4
dal lato LO (vedi Foto 6), facendo attenzione che nessuna parte metallica della sonda del
frequenzimetro tocchi con le piste del circuito stampato (ecco perché la spira
deve essere in rame ricoperto di plastica).
Accendiamo il frequenzimetro, e dopo una decina di minuti accendiamo anche il
transverter, in modo da dare il tempo allo strumento di stabilizzarsi in
temperata.
Se il tutto funziona dobbiamo leggere un frequenza prossima a quella che
interessa noi. Dopo qualche minuto (diamo il tempo al riscaldatore di portare il
quarzo a 41°C) controlliamo la frequenza dell’oscillatore locale e segniamoci
su un foglietto le variazioni che notiamo: è sufficiente controllare le decine
di Hz.
La risoluzione minima del mio frequenzimetro a questa frequenza è la decina di
Hz: ogni tanto vedevo l’ultima cifra ballare (quindi +/- 10 Hz)!
Arrivati a questo punto possiamo tarare il compensatore dell’oscillatore
locale per avere una frequenza di 1268.000.000 MHz.
Il problema ora è di trovare una sistemazione per il nuovo oscillatore locale:
è fondamentale che debba stare il più lontano possibile da ogni fonte di
calore! Quindi ognuno di noi dovrà ingegnarsi per trovare la soluzione
migliore.
La mia soluzione è stata quella di inserire il tutto in un contenitore di 255
mm di larghezza, 235 mm di profondità e 67 mm di altezza. Lo scatolino
dell’oscillatore locale è stato fissato il più lontano possibile dal
transverter. Il regolatore di tensione 7809 è stato anch’esso sistemato
distante dall’OL.
Inoltre ho fissato una striscia di rame per isolare termicamente ancora di più
il contenitore del transverter. I comandi di accensione e i due led del
transverter li ho trasferiti sul pannello frontale del nuovo contenitore.
Comunque il tutto si vede chiaramente dalle foto.
conclusione
Questa
costruzione è stata principalmente una sfida con me stesso: riuscire a
migliorare ulteriormente le caratteristiche di questo ottimo transverter della
DEMI.
E' stata comunque per me una esperienza molto interessante soprattutto perché
ho potuto sperimentare personalmente l'efficienza del riscaldatore per quarzi
QH40A.
I componenti
SMD, i transistor e il riscaldatore del quarzo li troviamo alla R.F. Elettronica
di Rota Franco www.rfmicrowave.it
schemi:
Schema
elettrico del nuovo Oscillatore Locale
Circuito stampato del nuovo Oscillatore Locale
Disposizione componenti del nuovo Oscillatore Locale
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