Chi sono i Radioamatori?

Per lo più si tratta di persone la cui occupazione quotidiana nulla ha a che fare con la radio e l'elettronica, anche se molti sono dei tecnici professionisti. I radioamatori sono quindi apparentemente dei semplici hobbisti che, debitamente autorizzati dagli organi governativi, effettuano con altri radioamatori scambi di messaggi di carattere tecnico, riguardanti esperimenti radioelettrici a scopo di studio e di istruzione; questi hobbisti e non di fatto effettuano uno studio approfondito, per la società senza costi aggiunti, addentrandosi oltre le frontiere delle telecomunicazioni, i cui confini appaiono sempre più ampi.

I radioamatori hanno partecipato, e tuttora lo fanno anche se in maniera indiretta o poco vistosa, allo sviluppo delle ricerche nel campo specifico ed anche nel campo spaziale. Ad esempio, già nel lontano 1957, coadiuvarono la spedizione dello Sputnik, ed in seguito affiancarono gli studi per una serie di satelliti artificiali ad uso radiantistico che ha visto soprattutto impegnati gli Stati Uniti e la ex Unione Sovietica costituendo rispettivamente la serie OSCAR e RS che ha goduto, e che tuttora gode, di una grande successo, permettendo a molti appassionati di accostarsi alle tecniche e comunicazioni tramite questa via

Da decenni ormai i radioamatori, appartenenti ai numerosissimi gruppi di radio emergenza e protezione civile, sono impegnati negli interventi in località colpite da calamità, mettendo a disposizione la loro abilità operativa e tecnica, quanto mai utile quando telefono, cellulare ed internet sono ko per la mancanza di collegamenti diretti o della semplice energia elettrica!

Un ulteriore aspetto quanto mai piacevole e "sociale" di questo hobby e' il fatto che molte persone soggette ad handicap fisico, trovano nell'attività radioamatoriale la possibilità di instaurare contatti di semplice od una più intensa amicizia senza problemi di frontiere.

Cenni Storici

L'attività di radioamatore ha preso avvio agli inizi del XX secolo ed e' tra le più antiche nel campo delle telecomunicazioni. Il radiantismo era allora riservato a tecnici, quasi sempre professionisti, o da accaniti dilettanti autodidatti, in grado di costruirsi tutte le apparecchiature per operare.

Guglielmo MarconiGuglielmo Marconi può essere considerato il primo radioamatore del mondo, sia dal punto di vista scientifico ma anche da quello cronologico. A seguito delle ricerche sulla fisica ed elettricità del XVI e XVII secolo, Marconi sviluppò il primo sistema di telecomunicazione ad onde hertziane, capace di ricevere e trasmettere messaggi via radio.

Sin dagli albori, questa attività venne guardata in Italia con crescente sospetto dalle autorità che costrinsero i primi operatori radio (i “radianti”) ad esercitare la loro passione in clandestinità sino agli anni della Seconda Guerra Mondiale. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale le autorità alleate di occupazione in Italia, di paesi ove il movimento radiantistico si era sviluppato liberamente, emisero i primi permessi provvisori; ma col trattato di pace e quindi il ritorno dei poteri alle autorità italiane, furono introdotte nuove e forti limitazioni.

Radioamatori Oggi

Per poter operare sulle bande di frequenza assegnate al servizio, necessita il possesso della apposita Patente rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni, che autorizza di fatto i radioamatori a comunicare gli uni con gli altri

I modi di comunicare sono molti e si dividono principalmente in: Telegrafia, fonia e comunicazioni digitali

In dettaglio i modi sono: Il codice Morse (la telegrafia o CW), mediante il linguaggio vocale (fonia nelle bande FM, AM, LSB, USB), tramite le trasmissioni digitali (radio+computer nei metodi SSTV, Slow Scan TeleVision, ATV Amatorial TeleVision, RTTY Radio Tele Type; meno comunemente si usano AMTOR, FEQ, PACTOR, GTOR, FAX, PAKET ecc.)

L'attività obbliga il radioamatore ad operare su ben precise bande di frequenza che sono assegnate a questo specifico servizio da rigorose convenzioni internazionali, associando inoltre un preciso nominativo internazionale di chiamata personale, univoco per ogni radioamatore del mondo.

Il nominativo che mi è stato assegnato è IK5WWG; la prima parte del nominativo (IK, il prefisso) è assegnata in accordo con un elenco internazionale fissato dai regolamenti per tutte le nazioni del mondo ed adattato talvolta, per specifiche iniziative; la lettera "I" indica Italia. La parte finale del nominativo (WWG, il suffisso) e' invece del tutto personale ed assegnata dal Ministero competente in base alla nazione, risultante da una combinazione di lettere dall'alfabeto. Tra i due gruppi di lettere si trova un numero legato per l'Italia, alla regione di residenza dell'operatore, il numero 5 informa che sono residente in Toscana.

Durante il collegamento via radio con altro operatore e' necessario osservare le norme di identificazione previste dal regolamento, e ricordare che la conversazione non è privata. Ogni radioamatore ha un proprio registro di stazione, detto "Log di stazione", un documento obbligatorio che rappresenta la registrazione ufficiale della attività della stazione radio; sul Log devono essere registrati con numero progressivo tutti i collegamenti effettuati con riferimento alla data, all'ora, il nominativo del corrispondente, la frequenza, il tipo di emissione ecc..

Durante il collegamento, il radioamatore utilizza per brevità e maggior comprensione, abbreviazioni codificate internazionalmente riconosciute come il codice Q o abbreviazioni di tipo telegrafico, utilizzando altresì nei casi di difficile comprensibilità l'alfabeto fonetico internazionale.

Il concreto indice della attività della stazione di radioamatore e' la cosiddetta QSL, nome attribuito universalmente alla cartolina di conferma dell'avvenuto collegamento tra due radio operatori; i colori, i disegni, le immagini rappresentate sulle QSL sono lasciati alla libera creatività dell'operatore. Sulla QSL è riportato il rapporto di ascolto, solitamente già annunciato durante il collegamento; pertanto oltre ai dati tecnici delle apparecchiature e le coordinate geografiche espresse solitamente come WWLocator, riporta il RST appunto Radio Segnale e Tono, che è individuato semplicemente con tre numeri.

Alcuni degli argomenti trattati li potrete ritrovare in dettaglio nelle pagine del sito.

73 de Stefano