ABITANTI: 1.621
ALTEZZA s.l.m. mt. 347
SUPERFICIE: Km2 15,9
C.A.P: 62031
DISTANZA DA MACERATA: Km 26
PREFISSO TELEFONICO: 0733
POSTO TELEFONO PUBBLICO: Osteria Nardi Tel.0733-951170
Orario: feriale
08:30 � 12:30 � 15:00 � 19:00
festivo
08:30 � 12:30
INFORMAZIONI TURISTICHE: Tel. 0733-951011
FRAZIONI:
Borgo San Giovanni, Borgo Santa Maria, Fornaci, Villa Case
CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI:
Maggio: Festa del Patrono
Giugno: Festa di San Giovanni nel borgo San Giovanni
3� Domenica di Luglio: Festa delle Fornaci
Settembre: Festa Villa Case
Ultima domenica di Settembre: Borgo Santa Maria tradizionale
sagra dell'aquaticcio
Internet link:
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Centro di particolare
interesse ambientale e paesaggistico, oltre che centro artistico,
Belforte � arroccato su un ripido colle dominante la valle del fiume
Chienti. Il panorama � vario e stimolante, la campagna che quasi
penetra nell'abitato � bellissima, ricca di querce secolari.
Non si hanno testimonianze di insediamenti protostorici, ma la presenza
di centri abitati lungo il corso del chienti e del Potenza e i
ritrovamenti di ceramica attica a figure rosse, non possono spiegarsi se
non con l'ubicazione lungo una vecchia rotta commerciale verso l'Etruria.
Il paese, con le sue strette, ripide e toruose stradine, tra le quali il
silenzio � ancora un bene prezioso, permette una vacanza riposante.
Esso � cinto da mura castellane, risalenti al sec. XIV, ora restaurate.
La chiesa parrocchiale dedicata a S.Eustachio vanta un campanile dalla
caratteristica punta a cono (sec. XV). In essa si pu� ammirare un
grande polittico (cm. 483x323) di inestimabile valoro, capolavoro di
Giovanni Boccati datato 1468.
Vi sono custodite inoltre un'icona in stile bizantino, un dipinto a olio
su tela del XVI sec. attribuito a Durante Nobili di Caldarola, una croce
astile in argento, probabilmente anteriore al XVI sec.
Fuori dalle mura troviamo la chiesa-cimitero di San Sebastiano.
Monumento nazionale con un bellissimo e conservato portale in cotto, del
sec. XV. Troviamo inoltre la vecchia chiesa dell'Oratorio, il monastero
di San Lorenzo, la chiesa di Santa Maria del Borgo con annessa l'abbazia
silvestrina, la chiesa di San Giovanni dell'omonimo Borgo, nel quale si
pu� ammirare una tela del sei-settecento raffigurante il battesimo di
cristo, ma soprattutto due affreschi recentemente scoperti e da
attribuire a Giovanni Andrea De magistris che li dipinse nel 1558. |
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Il
Castello
La prima notizia documentaria di
Belforte � del 1207, allorch� il "castrum" si sottomise a
Camerino, ma la storia del territorio � di molto anteriore in quanto su
di esso era presente la corte benedettina di Travenano, appartenente
all'Abbazia di Farfa (Rieti), attestata almeno dall'XI sec.
Di epoca romana sono invece le tombe rinvenute in localit� Fornaci
(reperti dispersi) e la lapide detta di Quinto Plozio (I sec. a.C.- I
sec. d.C.) murata all'interno di una casa privata del centro storico (ex
Palazzo Bonfranceschi- Via Cavour).
Del castello medioevale rimangono le mura in buona parte conservate e
recentemente ristrutturate, ma non le porte (Triturano e Vercungiano) e
il cassero. Non si ha notizia di fossati difensivi, probabilmente non
necessari data la posizione particolarmente preminente del "castrum".
Il territorio era infine suddiviso secondo quanto dicono gli statuti in
quartieri (Panicale, Vercungiano, Rasenale, Triturano).
Nella minuscola piazza, centro della vita del paese, si univano le
funzioni civile e religiose, e l� talvolta (o in chiesa) conveniva
l'antico "parlamentus" dei capifamiglia (ogni famiglia si
diceva allora "fumante" o "fuoco".
La sede deputata era per� il Palazzo del Comune dove avevano luogo
anche allora, le successive assemblee cittadine costituite dal Consiglio
Generale (48 componenti) e dal Consiglio di Credenza (12 membri). Esso
conserva della struttura antica la Torre Civica (risalente al XVII sec.
e tutt'ora fornita di campana e le ottocentesche arcate, mentre
all'interno custodisce sette bellissimi stemmi in pietra, tra cui quello
del Comune (tre fasce rosse in campo bianco), come quello attuale, che
corrisponde "all'impresa bianca et rossia" delle fonti. |