E' un caratteristico paese di origine medievale arroccato
su una collina della Valle del Fiastra. Collocato su un'altura, permette
la vista di gran parte dell'entroterra, fino a scorgere il mare.
Il primo insediamento sul colle, probabilmente, appartenne alle
popolazioni picene, come può essere comprovato dall'iscrizione su
laminetta d'oro rinvenuta in territorio di Ripe nel 1886.
In epoca romana fu Vicus della nobile Urbisaglia.
I Vescovi di Camerino vi costituirono un feudo di confine che affidarono
ai conti di Prontaguerra.
Fu possedimento dei Prontaguerra fino alla cessione dei castello a San
Ginesio, nonostante la decisa e lunga resistenza degli abitanti.
Passata la furia sforzesca, Ripe, con San Ginesio, fu assorbita dal
governo pontificio. Parve ai Ripani l'occasione giusta per liberarsi dei
Ginesini e tenere un rapporto diretto con Roma.
Dopo dieci anni di ribellioni, la bolla pontificia "Cum iniuncra"
emanata da Leone X, datata 11 ottobre 1517, rappresentò la fine di ogni
lotta e stabilì che il castello di Ripe era proprietà di San Ginesio.
Leone X fece inoltre fortificare il castello di Ripe costruendo la torre, che si innalza all'inizio dei paese e chiamata
Torre Leonina.
Oggi questa è un simbolo e un ricordo, ma allora servì per difesa al
Podestà e ospitò, fin quasi al periodo napoleonico, un castellano e
soldati a scopo di controllo sul paese.
L'Arte
Suggestivo
l'impianto urbanistico del paese con vie strette a spirale, con vicoli
interrotti da piagge e scalinate, con case strette le une alle altre e
congiunte tra di loro da alti cavalcavia. |
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entro le mura castellane, si trova la parrocchiale, già
chiesa abbaziale, di San Michele Arcangelo. E' molto probabile che la
chiesa, fin dagli inizi fosse intitolata a San Michele Arcangelo,
divenuto poi patrono del castello.
Il santo ha suggerito lo stemma al comune: una bilancia, tratta dalla
sua iconografia.
Il suo culto fu ampiamente diffuso dai Longobardi, come testimoniano i
numerosi toponimi nelle zone vicine. Ristrutturata più volte nel corso
dei secoli, conserva un affresco dei 1570 firmato da un Giovanni, frate
domenicano delle Macchie, frazione di San Ginesio, cui dipendeva la
parrocchiale.
All'interno della cappella si trova la statua dell'Addolorata scolpita
in legno da Umberto Peschi, La Pinacoteca Comunale è ospitata in una
palazzina restaurata negli anni ottanta, situata nel caratteristico
nucleo di abitazioni del centro storico. La Collezione d'Arte
Contemporanea, che comprende oltre trecento opere, si estende anche
all'esterno, nel centro storico dei paese, lungo il viale degli Artisti,
dove sono collocate sculture in ferro e legno. E' stata istituita nel
1982 per accogliere le opere donate da quegli artisti che ogni anno
partecipano alla mostra "Ripearte", organizzata dal Comune. Le
opere di pittura, scultura e grafica sono, dal 1982 in poi, documentate
graficamente e criticamente in cataloghi che costituiscono un panorama
aggiornato delle correnti artistiche italiane degli ultimi anni.
Fanno parte della collezione ripana opere di Umberto Peschi, Giorgio
Bompadre, Renato Barisani, Silvio Craia, Wladimiro Tulli, Fulvio Ligi,
Angelo Casciello ed altri. |