Radiocomunicazioni in
Emergenza:
Uno dei meriti maggiori del Servizio di Radioamatore è quello di aver sempre coadiuvato le forze di Polizia e la Protezione Civile durante qualunque tipo di evento calamitoso. Infatti, nelle immediate 48-72 ore successive, ad esempio, al verificarsi di un terremoto o di una forte alluvione, la rete tradizionale di telecomunicazioni (sia fissa che mobile) risulta danneggiata o poco efficiente a supportare il notevole flusso di informazioni dei servizi di soccorso.Ma in che modo i radioamatori contribuiscono a al supporto delle attività di soccorso?
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Puntata del programma radiofonico "Golem" del 17 ottobre 2000, in occasione dell'alluvione del Piemonte e della Valle d'Aosta.
  Partcolare dell'interno di una stazione radio all'interno di un COM. Clicca per ingrandire












Fase 1: la mobilitazione:
Al verificarsi di un'ergenza la mobilatazione avviene, generalmente, in due modi: su decisione del Prefetto o su base spontanea.
Nel caso la mobilitazione arrivi su comunicazione prefettizia, vengono contattati i Presidenti delle locali associazioni nazionali di radioamatori, per iniziare l'attivazione della sala radio della Prefetture, dove per legge (Decreto Togni del 27/5/1974) è installata una stazione di radioamatore operante in HF, VHF 144 MHz e UHF 430 MHz. A seguito dell'attivazione della stazione in Prefettura, i Presidenti sollecitano tutti i radioamatori della zona sinistrata (a volte persino con una precettazione dalle loro attività lavorative) per creare una serie di "maglie" che consentano l'inoltro di tutte le informazioni necessarie allo svolgimento delle operazioni di soccorso sia attraverso i COM (Centro Operativo Misto), sia attraverso i COC (Centri operativi Comunali).
Nel caso in cui la mobilitazione avvenga in maniera spontanea, i radioamatori della zona più vicina a quella sinistrata iniziano a creare un prima rete di comunicazioni, con lo scopo di informare chi è poi delegato alla stazione radio della Prefettura della situazione.
Fase 2: l'organizzazione dei COM:
Generalmente, all'interno del COM, convergono tutte le informazioni delle squadre di soccorso impegnate nel soccorso alle popolazioni colpite dalla calamità o delegate a fare una stima dei danni materiali. Per quanto riguarda le comunicazioni radioamatoriali, generalmente i COM installano una o più antenne VHF e UHF e apparati FM, in modo da poter gestire sia comunicazioni su frequenze dirette (145 e 433 MHz) sia tramite ponti ripetitori per comunicazioni più a lungo raggio, di solito utilizzate per far arrivare le notizie in Prefettura. Se la situazione geografica lo rendesse necessario, i radioamatori sono pronti anche a installare sia ponti ripetitori mobili, alimentati a batteria o tramite pannelli solari, sia trasponder, apparecchiature in grado di collegare fra loro ripetitori VHF e UHF per aumentare l'area di copertura. A supporto delle comunicazioni in fonia nei vari COM vengono installate anche stazioni in packet-radio che struttano la rete nazionale ITANET per lo scambio di bollettini a livello regionale o anche nazionale. Recentemente anche l'APRS supporta le operazioni di soccorso, permettendo il costante monitoraggio della posizione di ogni squadra di radioamatori.
Ovviamente all'interno del COM non ci sono solamente le apparecchiature radioamatoriali, ma sono presenti anche apparati CB in 27 e 43 MHz e, generalmente, gli apparati dei vari Enti come i Vigili del Fuoco.

Fase 3: l'organizzazione della stazione in Prefettura:
In Prefettura vengono ricevute e registrate tutte le informazioni che arriva dai vari COM. Solitamente in Prefettura vine istituita l'"unità di crisi" che ha lo scopo di fare il punto della situazione con i responsabili dei vari servizi (Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Carabinieri, Protezione Civile) e pianificare tutti gli interventi.
Come accennato, ogni Prefettura dispone di una stazione radioamatoriale, in grado di poter trasmettere su tutte le frequenze radioamatoriali, fino ai 430 MHz. Per poter informare tempestivamente il Ministero dell'Interno e la sede della Protezione Civile di Roma, spesso si sfruttano le stazioni in onde corte (HF); su queste frequenze si instaurano comunicazioni a livello nazionale, sfruttando, in particolare la gamma dei 40 metri (7 MHz) di giorno e degli 80 (3,6 MHz) metri di notte in modulazione SSB.

Nulla può essere lasciato al caso e all'improvvisazione e nel settore delle telecomunicazioni "alternative" i radioamatori possono considerarsi dei veri e propri specialisti. Da non dimenticare, infatti, che, per mantere efficiente tutte le loro strutture, almeno una volta l'anno sono organizzate delle simulazioni di emergenze, a cui i radioamatori partecipano congiuntamente a tutti i vari Enti istituzionali, dimostrando sempre una grande preparazione, sottolineata, quasi sempre, da un grande apprezzamento da parte dei Sindaci e dei Prefetti. Peccato che spesso i giornalisti ed i media in generali, si "dimentichino", di ricordare il lavoro svolto da questi appassionati delle telecomunicazioni!