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Primavera non  bussa.. (Marzo 2005)

 

Primavera non bussa, lei entra sicura
Come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne e i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano
che paura, che voglia che ti porti lontano

 

Cosi recita Fabrizio De Andre in una sua canzone (Un Chimico) e cosi’ e’ stato anche quest’anno.

Un’ora imprecisata di una mattina di marzo: albeggia!
Ieri e’ stata una giornata come tutte le altre delle precedenti settimane: freddo, alternarsi di neve e vento gelido, voglia di primavera;
Albeggia, dicevo, ma questa mattina sembra diversa; i passeri che schiamazzano finalmente numerosi lasciano  presagire qualcosa di nuovo, l’aria non ristagna col suo solito statico silenzio.
Giu’ dal letto! Per strada finalmente un sole piu’ vivo riscalda l’asfalto e i gatti sembrano essersene accorti per primi, sparsi sui marciapiedi alla tiepida luce.
Decido di uscire ad annusare i profumi della primavera, era tanto che aspettavo questo momento e quale luogo migliore se non verso il mare.
Per la strada in paese riappare il tipo con i finestrini dell’auto abbassati che inonda le strade con musica rock ad alto volume, qualche ragazza ha gia’ messo da parte le calze, le moto riappaiono numerose dopo il letargo; il brulichio e’ evidente.
Il cielo e’ finalmente limpido e terso e non una nuvola all’orizzonte a nascondere insidie; solo il vento porta gli echi della vecchia stagione con la sua frescura;
nella mente suona ancora  la stessa canzone di De Andre’

..da chimico un giorno avevo il potere
di sposar gli elementi e farli reagire
ma li uomini mai mi riusci’ di capire
perche’ si combinassero attraverso l’amore,
affidando ad un gioco la gioia e il dolore

e con questo sfondo attraverso i campi dove i contadini sono gia’ all’opera; l’odore di terra smossa, sparsa dal vento, penetra nella visiera richiamando una miriade di ricordi ed emozioni: si! E’ la primavera che e’ tornata, puntuale come ogni anno. Che strana alchimia di odori, suoni, immagini e ricordi!
I campi vanno esplodendo di colori: si va dal giallo vivo delle calendole a quello piu’ tenue delle margheritine, al bianco di…..bhe, non so, ma e’ stupendo a vedersi.
giungo sulla costa e non resisto alla tentazione di sollevare la visiera, l’aria si fa pungente, ma riesco a percepire l’odore della salsedine; molte barche sono in secca, qualcuna e’ al largo;
il mare sembra trastullarsi con la novella stagione.

 

..ma guardate l’idrogeno tacere nel mare,
guardate l’ossigeno a suo fianco dormire
soltanto una legge che Io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare,
soltanto la legge che Io riesco a capire


Respiro profondamente cercando di distinguere il piu’ piccolo odore fino all’apparire di quel sorriso ebete da persona soddisfatta……………………………………………………..
..che bello!
Arrivederci  generale Inverno, ci rivediamo tra 9 mesi!


 

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73 de iz7ath, Talino Tribuzio

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