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L'installazione
di Linux si può eseguire seguendo metodi
differenti: tramite CD-ROM (con boot diretto dal
CD oppure via floppy) o via rete (ftp, nfs, smb).
In questo corso si affronta una normale
installazione tramite CDROM.
Durante l'installazione viene chiesto quale
utilizzo si deve fare della macchina e per alcuni
casi comuni (server, desktop, laptop, stazione di
sviluppo) ci sono delle impostazioni che
installano automaticamente dei pacchetti
(software) predefiniti.
Alternativamente è possibile una selezione custom
di cosa si vuole installare: i pacchetti sono
divisi per categoria ed è possibile sceglierli
singolarmente. Il sistema provvede automaticamente
ad installare le dependencies, pacchetti non
selezionati necessari per poter far funzionare
quelli scelti.
Se
la macchina che si sta installando è destinata a
diventare un server si consiglia di rimuovere ogni
software relativo all'interfaccia a finestre
Xwindows ed ogni applicazione ludica/multimediale.
In genere ogni server o macchina destinata ad
avere indirizzo IP pubblico è bene (se non
firewallata secondo altri criteri) che abbia
attivi solo i servizi indispensabili per il suo
funzionamento.Se
il computer è per un uso personale (desktop) e lo
spazio su Hard Disk non manca ( > 2Gb ) si ci
può sbizzarrire ad installare un po' di tutto,
per verificare la funzionalità di programmi
diversi.
Alcuni
suggerimenti
Se
si deve usare un floppy disk per poter eseguire
l'installazione (perchè la motherboard non
supporta il boot direttamente dal CDROM) è
necessario creare un dischetto di boot.
Nei CDROM con le distrubuzioni Linux più comuni
esiste il programma RAWRITE eseguibile sotto DOS,
che permette di scegliere l'immagine di un floppy
(di solito sono dei file di dimensioni 1.44 Mb con
estensione .img) da copiare un un dischetto vuoto.
Si consiglia di copiare rawwrite e le immagini che
servono in c: di un windows e poi eseguire da DOS:
C:\rawrite.exe, specificare l'unita floppy in cui
è inserito un dischetto vuoto (es: A:) e
l'immagine che si vuole metteres su floppy (es:
boot.img).
Il floppy così creato potrà essere uitlizzato
per fare un boot tramite il quale procedere con
l'installazione di Linux da un CDROM.
Diskdruid e Fdisk
Durante
l'installazione di Linux viene richiesto
come partizionare i(l) propri(o) hard
disk, in modo da definire cosa formattare
e dove installare il sistema operativo, se
preservare le eventuali partizioni
esistenti (contenenti altri OS) o ripulire
completamente gli hard disk.
Gli strumenti generalmente disponibili per
questa operazione sono:
fdisk
Tool testuale con la possibilità di operazioni avanzate per il
partizionamento
diskdruid
Tool grafico fornito da RedHat, semplice ed intuitivo alternativa
funzionale a fdisk se non si hanno bisogno di funzionalità avanzate
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Partizioni
Con
diskdruid e fdisk si ha la possibilità di
decidere come partizionare i propri hard
disk e decidere quale filesystem adottare
per far girare linux.
Il minimo partizionamento richiesto prevede:
- una partizione generale (/, root) in cui saranno inseriti tutti i
file.
- una partizion di swap (usata come Virtual Memory)
E' preferibile, nelle installazioni standard avere un miglior
partizionamento cioè dedicare partizioni indipendenti per:
/
(la
root,
sotto la quale stanno tutte le altri directory)
/boot
(partizione di boot, dove risiede kernel e file di boot. 20 Mb di
spazio possono bastare)
/var
(partizione in cui vengono messi file che cambiano di dimensione,
tipicamente i log. E' utile averla su partizione indipendente per
evitare che un aumento dei log inattesi riempa tutto il filesystem.
Farla almeno di 100 Mb)
/home
(dove risiedono i file di tutti gli utenti. Può essere piccola e
praticamente inutilizzata (mail, dns server) o molto grossa e piena
di documenti (web, file server)
/tmp
dove risiedono file temporanei.
In fase di partizionamento, oltre a decidere come partizionare gli
hard disk bisogna assegnare ad ogni partizione un mount point.
Per esempio se abbiamo un hard disk da 10 Gb come primary master e
lo vogliamo dividere in 6 partizioni, potremo ottenere:
Partizione |
Mount
Point |
Partizione |
Mount
Point |
Partizione |
Mount
Point |
/dev/hda1 |
/ |
/dev/hda2 |
/boot |
/dev/hda3 |
/var |
/dev/hda4 |
/home |
/dev/hda5 |
/tmp |
/dev/hda6 |
/SWAP |
Notare che la
partizione di SWAP non necessita di un mount point.
Considerare inoltre che possiamo formattare ogni partizione con un
file system diverso.
Possiamo per esempio avere, nell'esempio sopra, tutte le partizioni
in ext2 (File System nativo di Linux) e la partizione /dev/hda4 (
dove viene montala la /home ) formattata in FAT 32 (File System di
Windows 98, supportato anche da Linux).
Alcuni
suggerimenti
Il codice esadecimale che identifica la partizione swap in fdisk è 82
Per
evitare complicazioni che possono
rendere impossibile l'avvio, è
consigliabile installare sia il
bootloader (LILO) che il kernel
(partizione /boot ) nei primi 1024
cilindri dell'hard disk di boot.
Questo può diventare un issue su
sistemi con doppio sistema
operativo, dove, tipicamente, la
partizione dedicata a Winodws è
particolarmente grossa.
Linux,
come ogni sistema Unix, da ad ogni
dispositivo hardware un proprio
nome.
Gli hard disk IDE hanno i seguenti
nomi:
Primary
Master:
/dev/hda
Primary
Slave:
/dev/hdb
Secondary
Master:
/dev/hdc
Secondary
Slave:
/dev/hdd
Le
singole partizioni di un hard disk hanno
nomi tipo:
- /dev/hda1 (prima partizione del primary
master)
- /dev/hdc4 (quarta partizione del
secondary master)
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