1) Innazitutto il Servizio di Radioamatore non è
un servizio di telecomunicazioni ad uso continuativo "H24"
(cioè operativo 24 ore su 24), ma, al contrario, è
molto sporadico, della durata massima (mi riferisco alla sola trasmissione)
di massimo un'ora, al più un'ora e mezza.
2) Le frequenze normalmente usate dal Servizio di Radioamatore
sono quelle fino a 430 MHz. Ciò vuol dire che le frequenze
più spesso in uso sono molto più basse di quelle utilizzate,
ad esempio, dai telefoni cellulari (860 - 950 MHz). Nei casi in
cui il Servizio di Radioamatore utilizzi frequenze di 1240 MHz o
superiori molto spesso ne usufruisce sfruttando apparecchiature
autocostruite in grado di emettere pochi watt. Ricordate che la
grandezza di un'antenna deve essere SEMPRE rapportata alla lunghezza
d'onda su cui deve trasmettere: per cui per trasmettere sulle frequenze
in onde corte in cui la lunghezza d'onda varia da 80 a 10 metri,
anche le antenne devono necessariamente avere delle dimensioni molto
più grandi, rispetto a quelle che siamo abituati a vedere
sui tetti delle case.
3) Dal momento che per essere abilitati alla trasmissione
i radioamatori devono superare un esame tecnico-legislativo presso
gli Ispettorati Territoriali del Ministero delle Comunicazioni (vedi
programma), sono persone
assolutemente competenti nel campo dei sistemi di telecomunicazioni.
Di conseguenza ogni radioamatore è abilitato all'autocostruzione
o alla modifica di apparati e sistemi d'antenna, di cui può
garantire i requisiti fisici.
4) Nel caso in cui si utilizzino apparecchiature "commerciali"
(siano essi ricetrasmettitori o antenne) esse sono sempre, preventivamente
all'immissione sul mercato, sottoposte al controllo tecnico da parte
del Ministero del Commercio Estero con la collaborazione del Ministero
delle Comunicazioni.
In data 16/6/1998, per cercare di porre fine alle inutili discussioni
che, nel frattempo, erano sorte sul problema dell'inquinamento elettromagnetico,
a cura dell'Associazione Nazionale Radioamatori CISAR è stato
condotto un rigido test, con la collaborazione dell'Istituto di Medicina
Sperimentale del C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche), il massimo
Ente duputato al controllo dei campi elettromagnetici. Riassumo, brevemente,
nelle seguenti tabelle i valori riscontrati dalle strumentazioni.
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