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GRECIA:
Diario di Viaggio 
(Settembre 2006)

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Stamattina trovo bagnato per terra ma è finalmente una bella giornata; riesco a buttarmi dal letto presto e ne approfitto per sistemare il cavalletto della macchina fotografica che si era rotto.
Colazione in albergo, solita ingrassata alla catena e pronti per partire, destinazione: Monemvasia.

Percorro la costa occidentale dell'Attica verso nord:stesso paesaggio di ieri: strada scorrevole e larga intramezzata da centri di medie dimensioni . Ci metto poco ad arrivare nella periferia di Atene, purtroppo lo smog non mi permette di osservare l'acropoli da lontano come avrei voluto. La strada è molto trafficata e caotica, l'unica pecca degli automobilisti greci e di sorpassare tranquillamente da sinistra.

Per il resto sono abbastanza cordiali: viaggiano sulla corsia di emergenza per permetterti di sorpassarli, accostano e ti fanno cenno di passare avanti se gli stai sotto et similia.

Ci sono molte moto in Grecia, lo dimostrano i vari cartelloni pubblicitari e la stessa pubblicità durante il GP alla Tv: io non lo seguo mai in Italia ma non mi pare di aver mai visto pubblicità di sidi, shoei ecc.

Comunque perdo un po' di tempo per prendere l'autostrada: questa volta le moto pagano 1 Euro.

In poco arrivo a Corintho; lo noto dalle varie navi in attesa di essere trasportate lungo lo stretto.

Prendo la prima uscita nella speranza di prendere la strada locale per fare qualche foto sullo stretto ma mi  va vale: il ponte che attraverso è sommerso (emerge per permettere il passaggio); lo attraverso: addio Attica, sono nel Peloponneso.

Decido  di visitare Corinto antica e Akrocorinto, al ritorno cercherò questo benedetto ponte.

Corinto antica non è molto attraente; gli scavi sono piccoli e circondati come solito da negozi di souvenir; akrocorinto invece è piu' affascinante: è distante da Corinto città ma ne vale la pena: si erge su una spoglia collina e domina tutto il golfo; la vista di lassù del golfo è eccezionale.

Torno giu cercando  questo benedetto ponte ma non c'è nulla da fare: ne becco un'altro sommerso sulla "old national road". Vabbe', non è cosa, vuol dire che ci tornerò un'altra volta.

Prendo la via per Argos: questa volta l'autostrada costa 1,30E. Esco alla prima uscita e poi svolto a sinistra; a destra si snoda la via del vino...deve essere interessante. Bancarelle di tanto in tanto lungo la strada vendono prodotti tipici:.miele (al pino,al timo,all'arancio), vini, zucche e ortaggi. Dirigo per Nauplio e mi trovo  a passare davanti gli scavi di Tirinto antica;

La strada è in pianura è ricca tutt'intorno di agrumeti; se non lo sapessi penserei di essere in sicilia o nel tarantino. E' quasi sicuramente per questo motivo che gi antichi greci colonizzarono il meridione d'Italia: vi ritrovarono infatti la loro terra!

Arrivo a Nauplio e subito noto la fortezza sull'isola; tutt'intorno sulle colline c'è un'altra fortezza; imbocco una strada in salita che finisce in una piazzetta; un rinomato albergo ha l'ingresso proprio sotto  queste mura; poi svanisce dentro queste. Sarebbe bello visitarlo.

Mi fermo per mangiare qualcosa:la città pullula di fast-food, ristoranti e cafe; ci sono pure parecchi studenti  e pullman: forse e' orario di uscita da scuola.

Esco da Nauplio costeggiando la costa che arriva proprio sulla strada, anzi, in alcuni punti il mare ha eroso pure questa: di questo passo tra qualche anno non rimarrà molto della strada. C'è vento ed inizialmente la strada è al livello  del mare, ma piu' ci si allontana da Nauplio e più la strada si inerpica seguendo fedelmente la costa: sono km e km di baie e insenature desolate, un paesaggio fantastico che dura per decine di km interrotto solo da qualche sporadica auto. Di tanto in tanto mi fermo per qualche foto ed è impressionante il silenzio che c'è.

Arrivo a Leonida e la strada devia nell'entroterra. Proseguo per una stradina stretta tra le case che sembra non finire mai; tutt'intorno negozi, bar e negozietti; salgo sempre piu' sulle  montagne, il cielo si riempie di nuvole e il clima si irrigidisce. Cammino per km e km solitario tra i Monti,i paesini si susseguono al ritmo di uno ogni 40km.

La strada corre fianco a fianco al letto di un fiume al momento in ferie: è un territorio aspro ma bello. Finalmente a Kosma rivedo insediamenti umani poi  ancora il Nulla per decine e decine di km; in Githio la statale passa per il paese ed e' tanto stretta e  in discesa che se fosse venuto qualcuno nel verso opposto avrei avuto problemi con le manovre HI.

Deve sicuramente esserci una via alternativa perché di li i grossi mezzi non ci passano: eppure è l'unica strada statale segnata sulla cartina.

Finalmente inizia la discesa a valle, il clima si riscalda, riappaiono prima le brulle colline stile "murge" poi le coltivazioni di valle; la strada diventa scorrevole tranne quando entra nei piccoli paesini sul suo cammino . Arrivo a Monemvasia, da lontano (ma anche da vicino) è solo uno sperone di roccia arido e desolato.  

 

Entro nel paese nuovo: domatia e alberghi dappertutto. Riesco a spuntarla per 25Euro. Parcheggio la moto, mi lavo, mi cambio e mi dirigo a piedi verso la rocca; è l'imbrunire.

Si respira una strana atmosfera all'interno della fortezza;  

Nella parte bassa ci sono negozietti e piccole taberne, quasi tutte vuote; le persone parlano sussurrandosi ed è questo l'unico suono che si ode; salendo sulla parte alta le case sono sempre piu' diroccate e abbandonate; qualcuna è abitata e me ne accorgo da una finestrella aperta e da una luce accesa: nessun rumore, in avanti si vede la cinta muraria ed il camminamento perimetrale; al di la il mare calmo, al di qua cavalli e le rovine. Sono quasi imbarazzato dal rumore che fanno le scarpe calpestando la ghiaia,cerco di fare quanto piu' piano possibile ma il rumore è assordante confrontato al silenzio che regna tutt'intorno .
In breve e' buio. Decido di tornare alla domatia ripromettendomi di rivisitare la fortezza domani mattina.  

Totale=78E(18xbenzina,30xpernotto)
Km percorsi=436

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73 de iz7ath, Talino Tribuzio

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