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SICILIA:
CRONACA SEMISERIA DI UN VIAGGIO IMPROVVISATO  
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(Agosto 2005)

 

Domenica

 

Per me che ormai devo fare i salti mortali per mettere da parte qualche ora di liberta’ due giorni mi sembrano infiniti, cosicche’ la domenica mattina sono  pieno di entusiasmo per la lunga strada che mi aspetta.
Qualcuno pero’ mi ha fregato la cartina stradale che lasciavo sempre sulla moto: e cio’ non e’ cosa buona e giusta!!
Scendiamo verso Catania per un caffe’ ed un cannolo siciliano (desiderio  incontenibile di Antonio, 2 metri e centoerottichili ma il cannolo nel centro di Catania lo vuole per forza) dopodiché imbocchiamo la SS114, la Sicula Orientale lasciandola di tanto in tanto per delle provinciali o comunali che scorrono lungo il mare: la costa  fino a Siracusa non e’ un granche’, sara’ forse per il fatto che spesso non ci sono strade direttamente sul mare che collegano i piccoli paesini ma si e’ costretti a ritornare nell’entroterra o sara’ perche’ abbastanza industrializzato: mi pare di aver scorto infatti luogo il tragitto una raffineria o qualcosa di simile.
Superata Siracusa pero’ le cose cambiano, ma in particolar modo dopo Noto: il traffico diminuisce, gli spazi si aprono e sembra di viaggiare in un altro tempo fatto solo di spiagge, terre coltivate, riserve naturali e piccole marine desolate.

 


Passiamo accanto la riserva naturale di Vendicari: il sole, il cielo terso e i numerosi canneti esaltano le bellezze di questa terra;
sicuramente ci saranno stati km di sterrati in quell’oasi ma Antonio non e’ d’accordo nell’avventuraci e cosi continuiamo sulla strada.


Piu’ scendiamo verso sud e piu’il paesaggio ci strega, fino a raggiungere capo Passero dove c’e’ l’omonima isola; sara’ il sole alto e l’ora che costringe tutti a ripararsi all’ombra ma sembra di respirare un’aria diversa di pace e serenita’, si sente quasi odor d’Africa;
bellissimo, comunque non conviene viaggiare senza giubbotto in Sicilia, il sole ustiona !

 

 

 


Ci fermiamo di tanto in tanto nei piccoli paesini che incrociamo, ora per un po’ d’acqua, ora per un panino al gelato, ora per un caffe’: insomma un bel quadretto di felicita’ e spensieratezza.


Continuiamo il viaggio lungo la costa meridionale attraversando nell’ordine la Sp67,Sp66,Sp65 e Sp64;
il paesaggio dolcemente cambia, ora la strada scorre sempre a pochi mt dal mare e allo stesso livello, la strada brulica di automobili e le spiagge sono piene di bagnanti; sembra una zona piu’ “turistica” ma continua ad affascinarmi; ogni tanto all’orizzonte sbuca qualche isola, ora quella delle Correnti, ora quella dei Porri.

 

 


Ci prefiggiamo come prossima tappa la citta’ di Gela, ma l’ora ci impone un ripensamento: dobbiamo infatti essere a Catania per le 20:00 per una cena con Pino Farina, presidente dell’Africa Twin Club Sicilia, per cui decidiamo di risalire attraverso la prima statale che ci capita, la  SS514.
la scelta pero’ non si rivela sbagliata;
Il paesaggio cambia completamente; attraversiamo dolci colline desolate per km, incrociando di tanto in tanto qualche piccola masseria che sembra abbandonata: questo deve essere il lato piu’ bucolico della Sicilia;


Ora e’ il giallo del grano ed il bianco dei muretti a secco a dominare.
E’ curioso vedere tutte quelle colline divise in tanti pezzettini dai muretti a secco; mi viene da pensare a Verga e al suo Mazzaro’.
Quelle colline infatti dovevano un tempo essere unica proprieta’ di grandi signori e in seguito devono essere state suddivise in piccoli appezzamenti e distribuiti ai vari contadini;
di solito la cima di ogni collina forma un appezzamento delimitato da un muretto a secco circolare che sembra quasi una corona sulla testa di un re;
scendendo verso i piedi gli appezzamenti assumono forme piu’ squadrate ma mai rigorosamente geometriche e simmetriche; il tutto, pur non avendo un ordine ben preciso anzi, quasi in disordine, assume aspetti armoniosi.
Catania si avvicina ed il giallo dei campi di grano va lasciando il passo a coltivazioni differenti con prevalenza di verde e alberi; il paesaggio si fa meno brullo e desolato;
D’un tratto l’Etna si presenta maestoso all’orizzonte, nonostante la sua lontananza.
Gli ultimi km verso Catania si fanno un po’ monotoni, sicuramente perche’ paghi delle bellezze osservate e stanchi;
Percorriamo un breve tratto in autostrada fino a Fiumefreddo dove incontriamo Pino: la sua @ stenta a partire dopo una settimana di fermo ma una volta in moto non si ferma piu;
Raggiungiamo in moto una piccola frazione sul mare di Acireale; le serate  da queste parti sono piene di gente che passeggia per le strade e chiacchiera seduta ai tavolini di un ristorante all’aperto;
Ci sono tantissimi ristoranti su palafitte proprio sul mare che servono rigorosamente pesce;
Facciamo la conoscenza anche di **** e sua moglie ***  possessori di una @ 650;
La cena scorre tranquilla tra pettegolezzi, nozioni di tecnica, critiche a BMW (HI HI) e bicchieri di Vino bianco;
Dopo non so quanto tempo ci alziamo per un gelato, ma e’ meglio camminare un pochino per il paesino per smaltire gli effetti del vino.
A questo punto tutto si sfoca: alla stanchezza del tragitto si aggiunge l’effetto del vino; fortuna che sono riuscito a stare dietro ad Antonio.
Ma c’e’ un problema: io sono cotto - Antonio dice che io ho un funzionamento On/Off, dopo un certo orario mi spengo del tutto e dall’iperattivismo passo ad un dormiente letargo – io sono cotto, dicevo e Antonio non ricorda la strada del Bed & Breckfast.
Siamo a posto! Non ricordo molto, ma alla fine qualcuno ci ha indicato la strada e ho trovato finalmente il mio letto: e fu nanna.


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73 de iz7ath, Talino Tribuzio

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